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UN NOSTRO CUGINO CHE NON SI E' EVOLUTO

L'uomo di Neandertal

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L’uomo di Neandertal, ad esempio, era dotato di una capacità cranica pari o leggermente superiore a quella dell’uomo moderno. Secondo studi recenti, che correggono una precedente interpretazione limitativa, risulta fosse dotato di una buona capacità di manipolazione, più forte anche se un po’ meno precisa di quella del sapiens-sapiens, e non aveva una conformazione laringo-faringea che ne limitasse drasticamente la capacità di espressione. 

Comparazione apparato vocale tra Neandertaliano e Uomo Moderno

Non aveva quindi impedimenti fisici che potessero ostacolare la sua evoluzione culturale.  

Viveva però in piccoli gruppi familiari dispersi in un territorio molto ampio con scambi quasi assenti con gruppi vicini e contatti che si limitavano al reciproco rapimento periodico di femmine che è servito ad impedire degenerazioni dovute a consanguineità.

Il ridottissimo scambio di informazioni ha rallentato fortemente la sua evoluzione tecnologica e culturale nel corso degli oltre 100.000 anni in cui è vissuto in tutto il bacino del Mediterraneo e nel vicino oriente.

STRUMENTI LITICI
dal NEANDERTAL al CRO-MAGNON

L’uomo moderno, sopraggiunto tra 50 e 40.000 anni fa circa, più versatile, probabilmente più prolifico ed orientato a vivere in gruppi molto più ampi collegati da scambi frequenti, ha assorbito la cultura dei Neandertal dividendone l’abitat, l’ha ampliata integrandola con la propria, provocando, non si sa come, la rapida estinzione della specie indigena.

Alcuni antropologhi ritengono che il salto di qualità compiuto dai Cro-Magnon, nostri diretti antenati, sia derivato da capacità cognitive di carattere simbolico ed astratto collegate ad un linguaggio articolato. Questa capacità può essersi originata per un processo di esaptazione e di adattamento neurale che nel corso di millenni ha adattato caratteri evolutivi casuali allo sviluppo del linguaggio simbolico.

Oltre alla socialità, anche la demografia ha avuto, ed ha tuttora, un ruolo non secondario allo sviluppo della civiltà. Il suo incremento rappresenta un aumento delle risorse tanto umane quanto economiche per il potenziamento delle ricerche, della conoscenza e la diffusione della cultura; ma come ben sappiamo rappresenta anche un grave pericolo per l’equilibrio ecologico ed il rapido depauperamento delle risorse.

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