di ALDO PIANA           

Member of PLANETARY SOCIETY

INDICE

  1. Breve storia delle ricerche SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence).

  2. Cronologia storica dell'Istituto SETI.

  3. Ricerche, Scoperte, Esperimenti per comprendere l'origine della vita sulla Terra e nello Spazio.

  4. La ricerca di Pianeti extrasolari.

  5. L'origine dell'INTELLIGENZA - Che cos'è l'intelligenza?, Come nasce?, Come evolve?

  6. L'origine dell'Uomo e della Civiltà.

  7. Un nostro cugino che non si è evoluto - L'uomo di Neandertal

  8. Orientamenti conclusivi

  9. Le valutazioni statistiche di Frank Drake sulla presenza di Civiltà aliene nella nostra  Galassia

  10. Ipotesi di aggiornamento della DRAKE EQUATION.

Per scoprire l’origine della vita e la sua diffusione nell’Universo, verificare la presenza di forme di vita sugli altri corpi del sistema solare, cercare eventuali forme di vita intelligente su pianeti extrasolari, sono in corso una moltitudine di programmi di ricerca che interessano le più diverse discipline scientifiche.

La panoramica sugli studi del settore è stata suddivisa in capitoli che raggruppano separatamente le tematiche più coerenti; questi capitoli, che in parte si interconnettono, confluiscono poi in un unico contesto per fornirci un quadro complessivo, in continua evoluzione, delle conoscenze acquisite sui variegati aspetti del fenomeno VITA.

I programmi più noti, che riscuotono nel pubblico un più immediato interesse, sono quelli appartenenti al gruppo SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) che si prefiggono l’obbiettivo di scoprire eventuali civiltà aliene.

In apertura accenno brevemente alle vicende dei programmi del gruppo SETI, cui va parte del merito di aver contribuito a diffondere l’interesse per le ricerche sull’origine della vita, per illustrarne sinteticamente i passi più importanti e le prospettive per il futuro. Nella pagina dedicata si può vedere la cronologia completa pubblicata dall’Istituto.

Vediamone in sintesi i passi più importanti:

BREVE STORIA DELLE RICERCHE SETI

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L’articolo pubblicato da Philip Morrison e Giuseppe Cocconi su NATURE nel 1959, dal titolo "ricerche sulla comunicazione interstellare", che preconizzava l’impiego delle microonde radio per la comunicazione extraterrestre, segna l’inizio di una svolta epocale nella radioastronomia.

La prima ricerca SETI viene avviata col progetto OZMA nel 1960 dal dott. Frank DRAKE dell’Osservatorio Radioastronomico di Green Bank sulla frequenza di 21 cm. (1.420 MHz) dell’idrogeno neutro, considerata una frequenza di valore universale.

Nel 1961, nel corso della prima conferenza SETI, Drake propone l’adozione di un controverso metodo statistico per la stima del numero di civiltà presenti nella via Lattea noto col nome di DRAKE EQUATION. Su questa equazione torneremo alla fine della mia relazione per vedere quali sono le possibilità oggi prevedibili per la scoperta di altre civiltà.

Nel 1962 il dott. Peter van der Kamp motiva i movimenti orbitali della stella di Barnard come dovuti alla presenza di un sistema planetario. La presenza di questi pianeti non ha mai trovato alcuna conferma ma la notizia, arrivata quando non era ancora stato osservato alcun pianeta esterno al sistema solare, destò notevole scalpore.

La scoperta della prima Pulsar nel 1967 ad opera di Jocelyn Bell e Anthony Hewish dell’osservatorio di Cambridge viene inizialmente interpretata come un segnale alieno intenzionale creando, anche se per breve tempo, una intensa emozione.

Nel 1971 un team della NASA propone il progetto CYCLOPES, un complesso di 1000 radio telescopi potenzialmente capaci di captare segnali sino a 1000 anni luce dalla terra. Al progetto non è però seguita la sua realizzazione.

Nel 1972-73 sulle sonde Pioneer 10 e 11, inviate all’esplorazione del sistema solare e successivamente dirette verso lo spazio esterno, viene inserita una targa contenente alcune informazioni sulla nostra civiltà e notizie sulla terra mentre, nel 1974, Frank Drake lancia uno storico messaggio utilizzando l’antenna dell’osservatorio di Arecibo, il più grande radiotelescopio del mondo, utilizzando in trasmissione una potenza elettrica capace di alimentare una piccola città. Tra qualche centinaio o migliaio di anni può darsi che ci pervenga una qualche risposta.

Nel 1977 una targa dorata contenente immagini e suoni della terra viene inserita sulle sonde Voyager 1 e 2 dirette, a conclusione della loro missione esplorativa, fuori del sistema solare.

Nel 1979, Carl Sagan, Bruce Murray e Louis Friedman fondano la PLANETARY SOCIETY. La Planetary Society è una associazione molto attiva che si propone di promuovere ogni genere di iniziativa che riguardi l’esplorazione dello spazio e della ricerca della Vita fuori del nostro pianeta. Sempre nel 1979 l’Osservatorio Hat Creek di Berkeley lancia il progetto SERENDIP I, un programma di ricerche esteso ad una ampia gamma di frequenze. Curiosamente Serendip è allo stesso tempo un nome derivato dalla radice del termine inglese serendipity (che indica la facoltà di realizzare scoperte importanti inattese per circostanze fortunate) ed un acronimo: Search for Extraterrestrial Radio Emissions from Nearby Developed Populations (Ricerca di radio segnali da vicine popolazioni aliene civilizzate).

L’interesse della NASA per la ricerca di civiltà extraterrestri ha momenti alterni. I programmi NASA SETI avviati in sordina vengono bloccati nel 1981 dall’emendamento del senatore Proxmire che annulla il supporto del Congresso ma nello stesso anno Carl Sagan convince il senatore a ritirare la sua opposizione. Nel 1982 la NASA avvia la ricerca col progetto HRMS (High Resolution Microwave Survey) (sorveglianza ad alta risoluzione con microonde).

Nel 1982 il dott. George Gatewood avvia, dall’osservatorio Allegheny di Pittsburgh, la ricerca di pianeti estrasolari mentre nel 1983 l’Unione Astronomica Internazionale fonda una commissione dedicata agli studi di bioastronomia; nello stesso anno il dott. Thomas Kuiper inizia le ricerche dall’Australia con l’antenna da 64 mt. sulla frequenza dell’acqua per accertarne la presenza nelle nubi interstellari.

L’istituto SETI avvia nel 1984, con l’iniziale supporto della NASA, un progetto per investigare tutti gli aspetti della vita nell’universo.

Nel 1985 l’Osservatorio di Oak Ridge di Harvard attua il progetto META con la sponsorizzazione di Steven Spielberg per la scansione di 8,4 milioni di canali spaziati di appena 0.05 Hz.

L’osservatorio Hat Creek di Berkeley avvia il programma SERENDIP II nel 1986 ed il successivo programma SERENDIP III nel 1992.

Sempre nel 1992 la NASA inizia le osservazioni previste dal programma HRMS dal radio osservatorio di Goldstone e dal radio telescopio di Arecibo in Puerto Rico, ma già nel 1993 il Congresso degli Stati Uniti blocca i fondi destinati al programma.

Le ricerche previste da questo programma verranno riprese nel 1995 dal progetto PHOENIX, lanciato dall’istituto SETI e finanziato da privati, e portate avanti per sei mesi dal radio telescopio di 65 mt. Parkes a New South Wales in Australia.

Nel 1995 viene finalmente annunciata da Michel Mayor e Dedier Queloz la scoperta del primo pianeta extrasolare orbitante intorno alla stella 51 Pegasi B. Oggi i pianeti extrasolari scoperti sono un centinaio, distribuiti in 87 sistemi planetari, ma nella maggior parte dei casi si tratta di pianeti di una o più masse gioviane, spesso su orbite anomale lontane da quella che è considerata la fascia abitabile.

Dal 1996 al 1999 i progetti di ricerca si susseguono ininterrottamente con la ripresa del progetto Phoenix, con il progetto Argus, con SERENDIP IV che viene installato ad Arecibo per operare con continuità in parallelo alle osservazioni astronomiche, dal 1998 applicato anche all’osservatorio australiano Parkes.

Inoltre dal 1999 opera il programma SETI at HOME al quale sono attualmente collegati via Internet oltre 4 milioni di computer, che aumentano al ritmo di 2.000 al giorno, sparsi in tutto il mondo. Il software utilizza i computers nelle pause in cui non sono impegnati nei lavori di routine per eseguire i complessi calcoli necessari alla selezione dei segnali captati dai radiotelescopi. Operando come un salvaschermo questa rete, che ha una potenza enormemente superiore a quella dei più potenti elaboratori o delle reti locali, ha fino ad ora totalizzato più di 10 miliardi di ore di lavoro.

Vari altri progetti sono allo studio od in corso di realizzazione tra i quali L’ALLEN TELESCOPE ARRAY, finanziato da Paul Allen e Nathan Myhrvold soci della Microsoft, già operante con alcuni prototipi di antenne, che dovrebbe diventare completamente operativo entro il 2005 con 700 antenne da 4 o 6 metri collegate in parallelo sulle frequenze da 1000 a 10000 MHz.

Nelle immagini che seguono alcuni dei radiotelescopi utilizzati per le ricerche SETI.

Il Radio telescopio di Arecibo e la sala controllo del programma SETI

     

Il Radio telescopio HAT CREEK

 

Il Radio telescopio GREEN BANK e prototipi dell'ALLEN ARRAY

           

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